“Flora”

Inv. Scu 743

Statua di fanciulla stante: la figura gravita con il peso sulla gamba sinistra lievemente arretrata, mentre la destra, avanzata, appare appena flessa.
Indossa una elegante veste manicata sopra il chitone; porta sul capo una coroncina di fiori. Di restauro e pertanto non originali, i fiori che porta nella mano sinistra.
Fu una delle statue più famose durante il ‘700, definita dal Winckelmann come una delle più belle di Roma.


E’ stata interpretata come una raffigurazione di Flora in base alla coroncina di fiori ma l’identificazione è stata a lungo oggetto di dibattito: si è pensato anche a Sabina, la consorte di Adriano oppure ad una fanciulla ritratta con le fattezze ideali della personificazione di una Stagione.

Di recente è stata riproposta un’ipotesi già avanzata alla fine del ‘700 ovvero che si tratti di una raffigurazione della Musa Polimnia anche in base ad alcuni confronti con la cosiddetta Polimnia del Vaticano e con la Piccola Ercolanese.

La statua venne realizzata, verosimilmente, in età adrianea sulla base di un modello tardo classico anche se non è chiaro se ricalchi un originale greco o recepisca e riformuli moduli figurativi di fine IV a.C.

La “Flora” è stata scoperta nelle adiacenze del Pecile di Villa Adriana. Donata a Benedetto XIV , anche questa statua, come altre oggi nella Sala del Galata, venne portata a Parigi dopo il trattato di Tolentino per fare ritorno a Roma nel 1815.