Statua di Amazzone ferita

Inv. Scu 651

Conosciuta come Amazzone “tipo Capitolino” e nota in quasi una trentina di copie, questa raffigurazione di Amazzone viene denominata anche “tipo di Sosikles” dalla firma in lettere greche apposta sul sostegno della statua.

Secondo la tradizione, la scultura era stata eseguita in occasione di una gara indetta al santuario di Artemide ad Efeso per la realizzazione della più bella statua di Amazzone.

Tra gli scultori di grande fama che parteciparono, oltre a Kresilas, vi furono anche Fidia e Policleto cui arrise la vittoria.

Il braccio destro alzato, forse in origine brandente la lancia, mentre il sinistro solleva il lembo del panneggio dal quale emerge la ferita.

La statua è appartenuta alla Collezione Albani, in cui era ricordata già nel 1733.

Essa fu integrata dal Napolioni, maestro di Bartolomeo Cavaceppi.

La statua, copia della celebre Amazzone scolpita in bronzo dallo scultore Kresilas (seconda metà del V secolo a.C.), si può datare nella seconda metà del II sec. d.C., in età antonina (189-190 d.C.).

L’opera fu rinvenuta probabilmente a Roma.