Inv. Scu 222
La lastra, definita in alto da un listello, offre la raffigurazione di un cavallo in primo piano, intento a pascere e di un bue parzialmente visibile in secondo piano.
La qualità del marmo, la presenza del listello superiore, la resa appiattita della composizione, che nelle parti di secondo piano si riduce a una linea di contorno, suggeriscono che lastra doveva decorare il lato breve destro di un sarcofago di grandi dimensioni; è possibile anche che il resto dell’inquadratura modanata, riconoscibile in corrispondenza degli spessori, definisse un pannello che doveva prendere posto sulla fronte, mentre al centro poteva essere collocata la raffigurazione del defunto.
L’iconografia degli animali, scaglionati su piani differenti, rimanda alle immagini di soggetto campestre-bucolico che si incontrano sui fianchi di numerosi sarcofagi, specie del gruppo con l’illustrazione dell’incontro di Selene ed Endimione, contraddistinte da una figura di pastore in tunica esomide (lunga fino a metà coscia e fermata da una fibula sulla spalla).
La resa appiattita del rilievo, l’uso di una linea incisa che in alcune parti definisce le figure e, non da ultimo, la consistente altezza della cassa, inducono a collocare il frammento nella prima metà del III secolo d.C.