Colonna di tipo egizio con fregio figurato

Inv. Scu 2

La colonna di tipo egizio, rastremata verso il basso, è in granito d’Elba; base e capitello, lavorati a parte, erano in marmo bianco. Al di sopra di un listello corre il fregio figurato.

Sono raffigurate quattro coppie affrontate di sacerdoti o personale cultuale, in piedi su alti sgabelli, con il capo rasato e cinto di corone d’alloro.

Le figure calzano sandali all’egiziana e indossano lunghe vesti accollate, nel caso dei portatori di canopi, o cinte all’altezza delle ascelle gli altri, lasciando scoperta la parte superiore del corpo.

Una coppia mostra due sacerdoti che recano entrambi dei canopi, quello di sinistra, con testa di Iside, quello di destra con testa di Osiride. La seconda coppia presenta il sacerdote di sinistra che tiene nelle mani un’ampia collana a quattro giri, mentre quello di destra stringe con entrambe le mani un’insegna alla cui estremità è il dio falco Horus. Nella terza coppia il sacerdote di sinistra presenta un fiore di papiro mentre porta alla bocca un flauto, il sarcedote di destra stringe uno scettro; la quarta coppia, infine, si compone di un sacerdote con canopo sormontato dalla testa di Anubis e un sacerdote con statuetta di Arpocrate seduta su un trono.

La colonna fa parte di una serie di tre esemplari dello stesso tipo rinvenuti in momenti diversi nell’aria del Santuario di Iside e Serapide in Campo Marzio, a cui si deve aggiungere un quarto tronco di colonna, di ugual fattura e materiale, conservato al Museo Archeologico di Firenze.

La pertinenza delle colonne capitoline all’Iseo Campense è certa, anche se risulta difficile ricostruire la loro collocazione all’interno del santuario. Incerta è anche la datazione, che varia dall’ età domizianea (81-96 d.C.), epoca a cui risale il totale rifacimento del complesso campense, all’ età severiana, quando vi fu un ulteriore restauro del complesso architettonico.

Studi recenti sono maggiormente favorevoli nel porre la datazione in epoca severiana (193-235 d.C.), sulla base di attestazioni epigrafiche e di frammenti di decorazione architettonica di questo periodo ascrivibili al santuario.