Inv. Scu 1113
Doniso è raffigurato giovane, con l’atteggiamento tipicamente effeminato del dio e l’espressione languida e sognante. Il braccio destro è alzato e piegato ad appoggiare morbidamente la mano sulla testa, che si presenta leggermente sollevata verso l’alto a sinistra e coronata di foglie di edera e corymbi.
Gli occhi hanno palpebre ben delineate e leggermente abbassate, l’iride è incisa e la pupilla incavata; le labbra sono dischiuse tanto da mostrare la dentatura.
I capelli, disegnati sopra la testa, scendono ondulati sul davanti, ripartiti da una parte e dall’altra del viso; sono annodati dietro la nuca e infine ricadono sulle spalle a boccoli. Le ciocche sono separate da profondi solchi di trapano.
La posizione delle anche prova che il dio doveva essere seduto, con la gamba destra flessa e la sinistra distesa, entrambe orientate a destra e probabilmente avvolte in un panneggio.
La parte posteriore del corpo è scalpellata e la parte alta delle cosce è tagliata secondo una simmetria speculare. Il braccio sinistro manca completamente e per questo non è possibile stabilire se Dioniso fosse o meno accompagnato dal Fauno.
Il tipo di indicazione delle pupille e il profondo intaglio nella lavorazione dei capelli dimostrano chiaramente che si tratta di un lavoro di età antonina (138-180 d.C.), per il quale l’artista attinse al repertorio di raffigurazioni derivanti dall’Apollo Lykeios dello scultore Prassitele di età classica.
Il torso venne ritrovato presso la Villa Palombara.