Inv. Scu 1094
Il rilievo raffigura una Menade che balla in preda all’ebbrezza dionisiaca.
La donna è vestita da un mantello mosso dall’impetuosa danza e da una tunica che lascia scoperti entrambi i seni; nella mano sinistra tiene un coltello con il quale ha appena sacrificato il capretto che stringe nella mano sinistra.
La lastra, leggermente ricurva, doveva poggiare su una base rotonda.
Le immagini di Menadi, delle quali sono noti nove tipi principali, sono molto diffuse a Roma a partire dalla fine del II secolo a.C.
Il prototipo è riconducibile ad un modello creato ad Atene alla fine del V secolo a.C., attribuito allo scultore Callimaco.
La lastra in questione si distingue per l’alta qualità artistica nella resa plastica del rilievo ed è stata attribuita per questo motivo all’ età augustea (27 a.C. 14d.C.) .
L’opera è stata ritrovata sull’ Esquilino nei pressi di Vigna Magnani (ninfeo di Alessandro).