Inv. Scu 898
La statua rappresenta una figura femminile identificabile come Musa, forse Erato.
La figura, vestita con un peplo aperto sul braccio destro e fermato sulle spalle per mezzo di due bottoni, è raffigurata stante sul piede sinistro mentre flette la gamba destra portata di lato.
La testa è leggermente inclinata a sinistra ed è incorniciata da capelli morbidi, bipartiti sulla fronte e raccolti in nodo sulla nuca.
Le braccia piegate dovevano reggere una lira, poiche’ nella parte posteriore del collo, lungo l’orlo dell’abito, e’ conservato un breve tratto della cinghia che serviva a sostenerla.
L’esecuzione della scultura e’ dell’inizio dell’epoca imperiale, ma il volto ovale, l’alta fronte triangolare, i capelli mossi morbidamente sulla fronte e lo stile del panneggio sono caratteristiche che richiamano l’arte attica di IV secolo a.C.
E’ stato proposto di identificare l’originale con una delle Muse, opera dello scultore Cefisodoto il vecchio, dedicate sul monte Elicona (in Grecia), per le somiglianze ravvisabili nel volto e nella disposizione del panneggio.
La scultura è stata rinvenuta durante gli scavi compiuti nell’area degli Horti Mecenaziani.