Statua femminile restaurata come Musa

Inv. Scu 806

La statua è vestita con una tunica (chitone) lunga fino ai piedi e un mantello (himation); quest’ultimo, avvolto attorno al corpo, passa sopra la spalla sinistra e sotto il braccio destro.
La testa, dai tratti classicheggianti e di tipo ideale, presenta una capigliatura a ciocche raccolte dietro la nuca.

Già esposta nel Casino del Belvedere in Vaticano, la statua venne restaurata forse poco dopo la sua scoperta come Urania, la musa dell’Astronomia, attraverso l’aggiunta degli attributi: un flauto nella mano destra e un altro oggetto ora scomparso, probabilmente un globo, nella sinistra.

Il tipo statuario doveva appartenere originariamente, sulla base di alcuni confronti con altri esemplari simili, alla immagine di Kore (Persefone), figlia di Demetra.Tuttavia lo stesso tipo si trova anche nelle rappresentazioni di Igea e della stessa Demetra.

L’imponente figura femminile fa parte della serie di sculture che furono donate da Pio V in Campidoglio nel 1566, come ricordato dalla iscrizione seicentesca visibile sulla base (EM 229).

Si tratterebbe della rielaborazione romana di un originale realizzato dai seguaci di Prassitele nel IV secolo a.C.