Testa colossale di Costantino

Inv. Scu 757

Questa testa colossale, originariamente, faceva parte di una statua colossale che raggiungeva i 10-12 metri di altezza

I resti furono portati alla luce durante il pontificato di Innocenzo VIII (1484-1492) e furono trasferiti nel Cortile del Palazzo dei Conservatori (in Campidoglio), nel corso del XVI e del XVII secolo.

La testa, in particolare, fu dapprima collocata a decorazione della mostra di fontana costruita intorno alla statua del Marforio e successivamente spostata nel Cortile.

Alcuni segni di rilavorazione del capo indicano che gli autori di questa gigantesca opera ricavarono le sembianze di Costantino utilizzando un’opera più antica, che non è stato escluso potesse rappresentare Massenzio, suo avversario.

Dell’intera statua erano lavorate in marmo solo le parti scoperte del corpo, di cui si conservano i frammenti, esposti anch’essi nel Cortile. Il resto era costruito in altri materiali meno pregiati (elementi in stucco al di sopra di una intelaiatura lignea, che fungeva da corpo centrale e tessuti), secondo la tecnica dell’ acrolito.

L’imperatore si presenta con le fattezze della più importante divinità della Roma antica, ossia Giove Ottimo Massimo; numerose sono infatti le immagini del dio con il busto parzialmente coperto da una veste e in analoga posizione.

La più recente ipotesi ricostruttiva mostra la figura dell’imperatore seduto, con la parte superiore del corpo scoperta e il mantello adagiato sulla spalla; il braccio destro che impugna lo scettro ad asta lunga e la sinistra che sorregge il globo.

La testa colossale e la maggior parte degli altri frammenti di marmo (braccio, mano, ginocchio e piede destro, piede sinistro e parte di una coscia) appartengono a una statua colossale dell’imperatore Costantino, collocata nella Basilica di Massenzio (edificio posto nella parte orientale del Foro Romano, lungo la via Sacra), databile tra il 313 e il 324 d.C.