Statua di Fauno ebro

Inv. Scu 657

E’ una delle opere più note della collezione dei Musei Capitolini. Il Fauno, interamente nudo ad eccezione della pelle di cerbiatto (nebris) annodata sulla spalla destra, regge un grappolo d’uva e stringe il tipico bastone dei satiri (pedum). La figura del Fauno è impostata sulla gamba destra; l’impressione di movimento è ottenuta dalla lieve rotazione del corpo e del capo.

Ai suoi piedi sono gli attributi tipici del mondo dionisiaco.

Il viso è dominato dagli zigomi sporgenti e dalle labbra mrbide e socchiuse, che rivelano i denti, e dal taglio degli occhi: questi, adesso cavi, dovevano essere completati in origine con l’inserimento di metallo o pietre dure.

Il marmo rosso antico proviene dalla Laconia, nel Peloponneso.

La statua fu rinvenuta nel 1736 nella Villa dell’imperatore Adriano a Tivoli.

Si tratta di una copia di età adrianea (117-138 d.C.), da un originale tardo-ellenistico.