Inv. Scu 641
La figura è stata restaurata come se si trattasse della rappresentazione di una Musa, grazie all’inserimento di una maschera teatrale nella mano sinistra e di un flauto nella destra.
Tali integrazioni non sono in effetti felicissime: il tipo di panneggio, poco adatto alla raffigurazione di una Musa, sembrerebbe far preferire piuttosto l’identificazione con una Era. Non è certo se la testa, pur essendo antica, sia in effetti pertinente.
La donna indossa una tunica (chitone) con maniche fino al gomito, a leggerissime piegoline che aderiscono al modellato del corpo; all’altezza del basso ventre è anche un corto mantello (himation) che, con il suo rotolo, crea in vita un movimento di chiaroscuro ed un effetto di maggiore plasticità; ai piedi stivaletti in pelle.
L’opera, rinvenuta probabilmente a Roma, è una copia di prima età imperiale (10-50 d.C.) , da un originale di IV secolo a.C.