Gruppo scultoreo rappresentante Amore e Psiche avvolti in un serrato abbraccio, nell’atto di baciarsi.
Le due figure gravano con il peso sulla gamba interna ed hanno l’anca fortemente sbilanciata all’esterno: tale impostazione determina una rotazione vistosa del busto in modo che possano riunirsi in un abbraccio.
Sono raffigurati in totale nudità ad eccezione di un mantello che ricopre la parte bassa del corpo di Psyche ricadendo con un gioco di pieghe tra le gambe.
Si tratta di un tema che ebbe molta fortuna nel mondo romano, anche letteraria, per essere stato ripreso da Apuleio nelle Metamorfosi: raffigurando l’unione tra divini e mortali, fu utilizzato per giustificare unioni tra casati nobili e ceti plebei ma anche come simbolo del passaggio dell’anima (Psiche) ad una vita beata, oltre quella terrena.
Si dispone di diverse rappresentazioni del soggetto: fra le tante, di poco antecedente al gruppo scultoreo capitolino è la scultura conservata a Berlino in cui Eros ha le ali di uccello e Psiche di farfalla.
L’opera, copia di un famosissimo originale di età ellenistica, è stata datata alla tarda età adrianea / prima età antonina.
Il gruppo scultoreo è stato rinvenuto nel 1749 sul Colle Aventino, presso Santa Balbina, ed è subito entrato nelle collezioni Capitoline. A seguito del Trattato di Tolentino fu ceduto ai Francesi e fu restituito nel 1816 .