Statua di Dioniso giovane

Inv. Scu 268


Il giovane dio indossa la nebris e la clamide : un’insolita combinazione per il vestiario; la prima, agganciata sulla spalla sinistra, cade ad incrocio sul torso e sulla coscia destra in basso, mentre il resto della lavorazione terminale della veste è andata in gran parte perduta.

La clamide invece è portata dietro la spalla sinistra e avvolge lo stesso braccio.

Gli attributi sono gli stessi di quelli descritti da Callistrato per il Dioniso dello scultore Prassitele , ma sarebbe un azzardo paragonarla e porla a confronto con il lavoro di Prassitele, possiamo più qualificarla come una copia romana di un’opera originale di periodo tardo-ellenistico .

Probabilmente l’opera è la raffigurazione del “Bacco grande come il naturale” che papa Pio IV acquistò da Rinaldo da Mantova, per 27 scudi, il 12 novembre 1565 mentre, secondo il Bertolotti, la statua fu acquistata da Niccolò Longhi; presentato al Palazzo dei Conservatori da Papa Pio VI , trasferito in Palazzo Nuovo nel XVII secolo e esposto nel Salone, venne rimosso dalla Galleria dal 1736.

L’opera è stata rinvenuta probabilmente a Roma.