Inv. Scu 243
Il gruppo scultoreo, a destinazione verosimilmente funeraria, rappresenta una donna seduta su una bassa sedia con il figlio al suo fianco sulla sinistra; la donna indossa una tunica a maniche lunghe allacciata immediatamente sotto il seno e un mantello che, poggiato sulla spalla sinistra, va a coprire anche le gambe. I capelli, divisi da una scriminatura centrale, sono legati indietro in uno chignon sulla nuca. La donna poggia la mano sinistra sulla spalla del figlio.
Il bambino, di piccolissime dimensioni, indossa tunica e toga; la bulla allacciata al collo lo qualifica come cittadino di libera nascita.
I lineamenti paffuti del fanciullo hanno indotto ad identificare le due figure con “Agrippina e Nerone“. Si deve comunque considerare che la testa del bambino, per quanto antica, potrebbe non essere pertinente alla figura.
L’acconciatura della donna, confrontabile con pettinature in voga in età claudio/neroniana consente di datare il gruppo al I secolo d.C.
Già nel Belvedere Vaticano, la scultura venne donata da Pio V al popolo romano nel 1566. Trasferito in Campidoglio, il gruppo è stato prima collocato a Palazzo dei Conservatori e, a partire dal XVII secolo, a Palazzo Nuovo. Dopo essere stato esposto nella Sala del Fauno e nella Sala delle Colombe, è stato trasferito nella sua collocazione attuale prima del 1775.