Inv. Scu 58
La statua colossale raffigura Marte Ultore, il dio venerato nel tempio omonimo nel Foro di Augusto; l’identificazione con Pirro , il famoso re dell’Epiro, perdurata fino a tutto il Settecento, si basava unicamente sulla presenza di elefanti nella decorazione delle frange dell’abito (pteryges.).
Questa realizzazione si rifà ad un originale di età augustea, ricostruito attraverso copie e rielaborazioni che, in accordo con la temperie culturale dell’epoca, si ispirava a un modello tardoclassico di IV secolo a.C.
La mancata differenziazione tra le ciocche dei capelli e quelle della barba, insieme alla caratteristica conformazione del labbro inferiore, sono elementi adesso ritenuti tipici della produzione di inizio II secolo d.C.
Se questa datazione è corretta, appare improbabile che la scultura potesse far parte di un gruppo cultuale; la questione della sua originaria collocazione rimane dunque aperta, ma non è esclusa che essa potesse decorare un altro settore del Foro di Nerva.
Il colosso capitolino può essere datato tra l’ età traianea e adrianea (110-138 d.C.) su base stilistica e in particolare per le realizzazioni della capigliatura e della barba.
La statua fu rinvenuta nel XVI secolo presso il Foro di Nerva e, dopo essere stata collocata in diverse dimore patrizie, fu acquistata da Papa Clemente XII nel 1736. Fu infine trasportata in Campidoglio nel 1740.