Statua femminile identificata nel tipo dell’Aspasia

Inv. Scu 41

La statua femminile (nel tipo dell’ Aspasia) in tunica e mantello, risulta caratterizzata dall’estrema rigidità del mantello, che ne avviluppa interamente la figura, su modello dell’Afrodite cosidetta Sosandra, opera di Calamide della prima metà del V sec. a.C.

Dal lungo panneggio, che fa soltanto intuire le forme del corpo sottostante, fuoriesce il solo braccio sinistro, condotto in avanti all’altezza della vita. Il ritratto, antico ma non pertinente, è caratterizzato da una capigliatura con scriminatura centrale, e soffici onde nelle quali sono ripartite le ciocche da una parte e dall’altra, sulle tempie.

La maggior parte delle repliche del tipo, molto popolare in età romana, risale ad età adrianeo-antonina; il rinvenimento di una statua acefala da Stabiae in un livello anteriore all’eruzione del 79 d.C. consente tuttavia di datare l’introduzione del tipo in ambiente campano già dal I secolo d.C.

Rinvenuta probabilmente a Roma.