Inv. Scu 37
La statua, di dimensioni colossali (oltre tre metri di altezza), raffigura la dea Minerva
La dea è armata di scudo (la mano destra doveva impugnare una lancia) e indossa l’egida con al centro la mostruosa testa di Medusa; è abbigliata con una lunga veste (peplo), cinta subito al di sotto del seno da una fascia originariamente in metallo.
Il volto mostra le cavità oculari vuote, in origine colmate con pietre dure e metallo.
Viste le dimensioni, essa doveva essere la statua di culto di un tempio della Roma tardo-repubblicana consacrato alla dea.
La scultura è stata variamente interpretata: come copia romana della celebre statua in oro e avorio (crisoelefantina) di Atena Parthenos che Fidia realizzò per il tempio ateniese della dea nella metà del V secolo a.C. Si è di recente imposta l’identificazione con un’opera originale di Eufranore o di Pasitele. Nel primo caso la statua sarebbe la Minerva Catularia, portata dalla Grecia a Roma da Quinto Lutazio Catulo e dedicata in Campidoglio. L’altra interpretazione farebbe invece propendere per una provenienza dal Campo Marzio, dove una statua di Pasitele era collocata nel cosidetto Delubrum Minervae, eretto da Pompeo , in occasione del suo trionfo del 61 a.C.
L’opera è variamente datata dal IV alla metà circa del I secolo a.C.