Inv. Scu 1
La statua nota con il nome di Marforio è una delle sei “statue parlanti” di Roma, insieme al Pasquino, all’Abate Luigi, al Babuino, a Madama Lucrezia e alla cd. Statua del Facchino: sul corpo di queste statue erano affisse anonime satire in versi (“pasquinate”) indirizzate ai personaggi in vista nella Roma del XIV e XV secolo, quale espressione del malcontento popolare nei confronti della classe più elevata che deteneva il potere e il controllo della città.
Sull’identificazione del soggetto si è molto discusso sin dal Medioevo, essendo la statua nota già nel XII secolo. In principio era stata identificata come personificazione del fiume Tevere, poi come simulacro di Marte e ancora come raffigurazione di altre divinità fluviali – ad es. il Reno, il Nilo –.
La statua fu restaurata nel 1594 con gli attributi tipici di Oceano (drago marino, conchiglione e delfini) anche se l’espressione bonaria e i tratti addolciti mal si adattano ad Oceano ma la avvicinano piuttosto alla personificazione del Tevere. Si potrebbe immaginare che sul plinto su cui poggiava vi fossero rappresentati la lupa e i gemelli come sul Tevere di Villa Adriana.
Quanto alla datazione del Marforio andrebbe posta in età flavia quando il fenomeno delle personificazioni si espande tanto da irrompere anche nelle emissioni montetali di Domiziano.
Nota fin dal XII secolo, nel Cinquecento la statua si trovava ancora presso la chiesa di San Pietro in Carcere, di fronte alla Chiesa di S. Martina. Nel 1588 fu trasferita a piazza San Marco per essere poi spostata sul colle Capitolino nel 1592 per ornare una fontana eseguita su disegno di Giacomo della Porta nella nicchia verso il muro dell’Ara Coeli. Nel 1645 fu spostata temporaneamente per consentire la costruzione di Palazzo Nuovo per esservi ricollocata tra il 1659 e il 1660 però priva della fontana. Il riallestimento della statua all’interno della nicchia che era stata incorporata all’interno di Palazzo Nuovo, terminò molto più tardi nel 1734, sotto Clemente XII. In occasione della rimozione della statua dalla sua collocazione originaria presso San Pietro in Carcere nel 1588 venne anche rinvenuta una vasca di granito di una fontana della quale la statua era parte integrante; la vasca qualche anno dopo il ritrovamento fu spostata in Campo Vaccino.
L’origine del nome Marforio è stata variamente interpretata, ora come derivante da Martis forum in relazione alla sua collocazione topografica originaria, ora come derivante per corruzione da una epigrafe presente sul bordo della vasca di granito, variamente riportata negli studi antiquari (Mare in foro o Mart. in foro).