Inv. Pc 35
Presente tra i quadri Pio esposti a San Salvatore in Lauro nel 1697, viene descritto più accuratamente nell’inventario del 1724.
Considerato “originale del Domenico Tintoretto” al momento del passaggio in Campidoglio, mantiene il riferimento a Jacopo Tintoretto fino agli interventi di Adolfo Venturi, il primo a proporre il nome del figlio Domenico.
Rodolfo Pallucchini e Paola Rossi ribadiscono l’attribuzione a Domenico, rapportando il dipinto capitolino al Battesimo del Prado, da loro considerato opera giovanile dell’artista: secondo i due studiosi il prototipo sarebbe da rintracciare nel Battesimo di Cleveland, opera di collaborazione tra Jacopo e il figlio.
In realtà nel dipinto capitolino lo schema compositivo sul quale sono impostate le figure di Gesù e Giovanni è diverso e il riferimento più immediato sembra essere piuttosto il Battesimo eseguito da Jacopo per la Scuola Grande di San Rocco: analoga appare la sovrapposizione delle due figure (qui disposte al centro in primo piano secondo una scelta più classica), identica l’ambientazione contrassegnata davanti dalle piante acquatiche e sul fondo dalle caratteristiche figurette luminescenti, qui parallele al primo piano e invece digradanti secondo una diagonale nella tela di San Rocco.