Inv. Scu 705
Seduto al di sopra di una pella di capra, le gambe incrociate, il paffuto bambino è raffigurato con entrambe le braccia sollevate nello sforzo di indossare sul viso la maschera di un Satiro, tirata per i ciuffi della barba.
La maschera raffigura uno dei tipi della Commedia Nuova: un vecchio satiro, calvo, con gli occhi e la grande bocca artificiosamente spalancati, le sopracciglia aggrottate e i ciuffi di capelli e barba fluenti e scomposti. Raffinato è il contrasto tra il chiaroscuro dei ciuffi della maschera e la superficie quasi porcellanata della pelle del bambino.
L’opera proviene dalla collezione del cardinale Alessandro Albani.
L’opera è stata datata alla prima età imperiale (20-60 d.C.).