Inv. Scu 302
La statua raffigura la giovane Leda nell’atto di accogliere in grembo Zeus , nelle sembianze di un cigno. La raffigurazione potrebe essere una rielaborazione del gruppo di IV secolo a.C. attribuito a Timotheos e diffuso in molte repliche del I secolo a.C.
La fanciulla, che si appoggia a un tronco di albero, è ricoperta solo parzialmente da un leggerissima tunica (chitone) annodato sulla spalla sinistra, che le scivola via sensualmente lasciandola pressochè scoperta. Con la mano sinistra, in un gesto di protezione, trattiene sollevato in alto il lembo di un mantello (himation) per impedire all’aquila (come racconta il mito), di afferare il cigno.
Il cigno, poggiato sul suo ginocchio destro e trattenuto con la mano destra dalla fanciulla, sembra ricercare lo sguardo di lei, proteso con il lungo collo nello sforzo. Il viso della fanciulla è invece volto in alto, sulla sua sinistra: accorgimento che sembra conferire alla scena una sorta di ineluttabilità e quasi di rassegnazione all’unione che si sta ormai per compiere.
L’opera, rinvenuta probabilmente a Roma, è datata all’ età adrianea.