Inv. Scu 1186
Statua di fanciullo nudo che, seduto su una roccia, si toglie una spina dal piede, detta Spinario. La scultura in bronzo, nella quale testa, corpo e sedile di roccia sono fusi insieme, è solitamente identificata con un pastorello.
Il motivo di genere dell’estrazione della spina dal piede è invenzione di età ellenistica e scaturisce dall’interesse ad osservare le azioni della quotidianità e a raffigurare situazioni istantanee.
La scultura, che acquisì grande notorietà dal primo Rinascimento, ha dato adito a numerose interpretazioni sul soggetto e sulla composizione, definita eclettica , che combina un corpo di concezione ellenistica, naturale e spontaneo nella posa, con l’arcaica rigidità della testa di stile severo. Il tipo dello Spinario è noto attraverso sette copie o varianti del corpo, oltre a due frammenti delle mani, uno dei quali forse non antico.
Le opinioni sulla cronologia dell’opera oscillano tra il III e il I sec. a.C., ma una datazione successiva al 50 a.C., più probabilmente ad età protoaugustea è ipotizzabile in base ai caratteri stilistici del volto e della capigliatura.
L’opera fu donata da Sisto IV, nel 1471