Inv. Scu 989
La stele e’ stata ricomposta da quattro pezzi ricongiunti e presenta numerose lacune che rendono difficile l’interpretazione del personaggio raffigurato.
Si tratta di una figura femminile in piedi, rivolta a destra. Indossa sandali ed e’ avvolta in una tunica (chitone) con maniche larghe e un profondo rigonfiamento al di sopra della cintura (kolpos).
Su di esso un mantello (himation) e’ fissato sulle spalle e scende verso il basso senza cintura.
I capelli cadono sulla schiena ondulati e finemente pettinati.
Incerta resta l’interpretazione della figura che sembra richiedere un altro personaggio sulla destra della lastra.
Alcuni studiosi hanno interpretato la figura come quella di una serva che, di fronte alla padrone seduta, porta un bambino o uno scrigno di gioielli. Ma sembra abbigliata in modo troppo elaborato, tanto da far ritenere, ad altri, che si tratti della defunta stessa.
Le estremità pendenti del mantello, annodate insieme appena sopra le caviglie, sono senza confronti.
Il panneggio ricorda il trattamento delle stoffe nel monumento delle Nereidi, della meta’ del V secolo a.C.
Originale del secondo quarto del V secolo a.C.
Il frammento venne ritrovato sull’Esquilino, nei pressi di Villa Caserta.