Inv. Scu 741
Statua di giovane interamente nudo; il peso gravita sulla gamba sinistra, mentre la destra è arretrata e sfiora il suolo con la sola parte anteriore del piede. Il lieve movimento del bacino verso destra è bilanciato dall’apertura delle braccia, quasi parallele al corpo.
Il volto, reclinato sulla spalla destra, è coronato da una capigliatura molto accurata a piccoli riccioli.
La provenienza da Villa Adriana e una certa aria malinconica nel viso e nello sguardo hanno fatto pensare che si tratti di una rappresentazione di Antinoo e come tale compare nell’inventario della Collezione di Alessandro Albani del 1733.
In realtà mancano due cardini della fisionomia di Antinoo: le labbra piene e le sopracciglia inarcate, mentre la cura minuziosa nella capigliatura ricorda piuttosto immagini tardoclassiche di divinità e atleti al punto che taluni studiosi la interpretano piuttosto come una raffigurazione giovanile di Hermes.
La datazione dell’opera oscilla tra la tarda età adrianea e la prima età antonina (130-150).
Appartenente alla collezione Albani, presso Villa Adriana, divenne parte del Museo Capitolino nel 1742. Anche questa statua, come altre oggi nella Sala del Galata, fu portata a Parigi dopo il trattato di Tolentino per fare ritorno a Roma nel 1815.