Testa virile elmata

Inv. Scu 581


Testa virile barbata, indossa un elmo attico riccamente decorato: una stella a 14 punte sulla visiera e diversi animali – leone, toro, sfinge e grifi – in varie posizioni sul paranuca e sulla calotta. Tra di essi corre una elegante decorazione a girali e viticci.

Originariamente la testa doveva essere ruotata alla sua sinistra come indicano alcuni lievi asimmetrie nella barba e nel volto; è stata poi raddrizzata nella sistemazione moderna su un collo non pertinente.

Si è discusso sulla datazione e sull’interpretazione del tipo originario a cui è ispirata la scultura; quanto alla cronologia sembra confrontabile con opere attiche databili tra il 440 e il 430 a.C.
Riguardo all’interpretazione del tipo, alcuni studiosi propendono per uno stratega (ad es. Conone o Milziade), altri per il dio Ares, tradizionalmente raffigurato con l’elmo, anche se si presenta imberbe nell’iconografia classica e tardo classica.
Prescindendo dall’interpretazione del tipo a cui è ispirata la scultura, alcuni particolari stilistici e tecnici, come l’uso limitato del trapano, permettono di attribuirla alla fine del I sec. d.C.
La provenienza è sconosciuta, mancano, infatti, elementi concreti a sostegno della precedente ipotesi che la scultura fosse stata rinvenuta ad Ardea e, poi, acquistata per il Museo Ecclesiastico di Clemente XI.