Inv. Scu 409
Di dimensioni di poco maggiori del vero, l’opera raffigura la dea nel momento immediatamente precedente al bagno.
Si tratta di una rielaborazione di tarda età ellenistica (II o I sec. a.C.) della celebre e amatissima statua dell’ Afrodite eseguita da Prassitele intorno al 360 a.C. e come tale è databile a questo periodo.
L’opera di Prassitele era stata eseguita per il santuario della dea a Cnido, in Asia Minore, da cui deriva anche la denominazione di “Afrodite Cnidia“.
La nostra copia potrebbe ritenersi, forse, una delle prime e più fedeli; essa ha definito il cosiddetto “tipo Capitolino”.
La scultura fu rinvenuta sull’ Esquilino, nei pressi della basilica di San Vitale, intorno al 1667-1670. Fu acquistata e donata alle collezioni capitoline da papa Benedetto XIV nel 1752.
Negli anni ’20 dell ‘800 fu appositamente realizzato l’ambiente nel quale essa si trova ancora oggi.