Inv. Scu 386
L’erma raffigura una divinità barbata, presumibilmente Hermes o Dioniso, ed è la replica di un’altra erma barbata con iscrizione moderna esposta nella Galleria di Palazzo Nuovo (Scu 288); la testa è sormontata da un diadema e cinta da una fascia (tenia) con due nappe ricadenti sulle spalle. I capelli si dispongono in due file di riccioli sulla fronte, la barba consiste in ciocche a turacciolo.
Databile alla media età antonina (160-180 d.C.), l’erma si ispira ad un modello arcaistico.
Già nella collezione del cardinal Alessandro Albani, la scultura è stata acquisita dal Museo Capitolino nel 1733.