Inv. Scu 299
La scultura, ricomposta da più frammenti e pesantemente integrata, riproduce una vecchia che stringe con spasimo un vaso di vino. L’opera rientra nel novero delle rappresentazioni ellenistiche dei personaggi dediti a vizi e rappresentati nella loro degradata quotidianità.
Particolarmente realistica è la resa delle vene e delle rugosità della pelle, che, insieme a un particolare preziosismo del panneggio, induce a ritenere che possa trattarsi della copia di un’opera di III secolo a.C., realizzata da un Mirone noto per una vecchia ebbra (anus ebria), a Smirne .
La statua è stata trovata nel 1620 durante lavori di restauro della chiesa di S. Agnese sulla via Nomentana.