Inv. Scu 247
La statuetta rappresenta un bambino che, seduto per terra, è intento a lottare con due serpenti. La composizione si ispira ad un episodio della vita di Ercole bambino: infuriata per l’adulterio di Zeus con la mortale Alcmena, Hera avrebbe tentato di uccidere il piccolo Ercole, frutto dell’infedeltà di Zeus, inviando due serpenti nella sua culla.
I tratti nettamente individualizzati del volto del fanciullo fanno pensare ad un intento ritrattistico; la statuetta, dunque, si potrebbe interpretare come la raffigurazione di un membro della famiglia imperiale morto in giovanissima età. L’identificazione con Ercole suggerisce che il fanciullo venne divinizzato subito dopo la morte.
La scultura è databile alla seconda metà del II secolo d.C., nella tarda età antonina.
Già nella collezione del cardinale Alessandro Albani, la statuetta è stata acquistata per il Museo Capitolino nel 1733. Fino al 1816 è stata esposta nella Sala del Fauno.