Sarcofago con scene di battaglia tra Amazzoni e Greci

Inv. Scu 726

Il sarcofago presenta la raffigurazione di una battaglia tra Amazzoni e guerrieri armati, forse Greci, riferibile alla storia dell’ invasione amazzone della regione dell’ Attica.

I personaggi principali: Teseo, Prito e Antiope, non sono spesso facilmente identificabili poiché resi senza dare particolare attenzione alle caratteristiche specifiche di ognuno; il risultato consiste in una serie di gruppi in lotta.

Le amazzoni vengono raffigurate di solito con un corto chitone e il diplois, alti stivali muniti di cinghie e come armi brandiscono o la pelta o l’ ascia bipenne, mentre molto particolare è la varietà degli elmetti di cui fanno uso; i capelli sono spesso raccolti in un nodo dietro la nuca.
I guerrieri greci invece hanno corte exomis e alti stivali; i loro elmetti sono tondi e le spade corte, ad eccezione delle figure centrali che indossano elmetti corinzi e una corazza, così come i greci che gli stanno davanti: molti di loro hanno scarpe con i lacci.

Sulla fronte del sarcofago troviamo tre gruppi fondamentali; nel primo, al centro, c’è la riproduzione di un’amazzone caduta morta da cavallo, e intorno a lei altre amazzoni,tra le quali una tenta di farle giustizia scagliandosi contro il guerriero greco che l’ha vinta.

A sinistra abbiamo invece, nel secondo gruppo, un’altra amazzone, questa volta al galoppo, che con l’ascia uccide un altro greco; al suolo sono visibili i cadaveri di due amazzoni morte. Nell’ultimo gruppo, a destra, troviamo un greco di spalle caduto dal cavallo, con le briglie ancora in mano, il quale sta per essere aggredito da un’amazzone.

Ai lati troviamo figure di Vittorie vestite di un lungo chitone; hanno i capelli raccolti in un ciuffo e retti in un nodo e la vittoria di sinistra tiene un trofeo. Sulla faccia sinistra del sarcofago c’è un gruppo formato da un guerriero che afferra un’amazzone per i capelli con la mano sinistra, mentre nella destra tiene una spada.

Sul coperchio, agli angoli, troviamo le teste di giovani uomini con capelli lunghi e selvaggi: forse barbari; sulla fronte c’è una scena che raffigura un gruppo di Amazzoni catturate con i capelli sciolti.

L’opera può ritenersi una buona esecuzione di II secolo a.C.; trovata nel 1744 nella Tenuta di Salone, di proprietà del capitolo di Santa Maria Maggiore, sulla via Collatina e presentata, nello stesso anno, da papa Benedetto XIV, conteneva resti di ossa e gioielli.