Gruppo di due fanciulle che giocano all’Ephedrismòs

Inv. Scu 1151

La scultura rappresenta due fanciulle che giocano all’Ephedrismòs.

Il gioco consisteva nel colpire con una palla una pietra infissa nel terreno: chi non fosse riuscito nell’intento doveva portare sulle spalle il vincitore che copriva gli occhi del vinto fino a quando quest’ultimo non avesse raggiunto la pietra.

Le fanciulle sono vestite con una sottile tunica (chitone) che lascia il petto parzialmente scoperto e con un mantello drappeggiato intorno alla vita, caratterizzato da un bellissimo panneggio dalle pieghe ampie e mosse.

Il gruppo, probabilmente un originale di IV secolo a.C., è stato ricomposto da numerosi frammenti; secondo un’interessante ipotesi sarebbe stato portato a Roma come bottino di guerra dalla città di Tegea, in Grecia.

Del motivo esistono molte repliche di età ellenistica, soprattutto in terracotta.

La scultura, proveniente da Piazza Dante sull’Esquilino, era forse stata originariamente utilizzata come decorazione sommitale del frontone di un Tempio (acroterio).