Inv. Scu 2099
Statua mancante della testa e delle braccia che, come indicano le sedi dei perni cilindrici, dovevano essere state eseguite separatamente e poi inserite; realizzate probabilmente in marmo bianco, risaltavano cromaticamente dal corpo in porfido rosso.
Considerando la nobiltà e la preziosità del materiale di cui è costituita, era quasi sicuramente la raffigurazione di un imperatore o di un membro della famiglia imperiale.
Il disegno della toga riporta a modelli in voga tra il tardo I secolo d.C. e i decenni iniziali del II d.C. In tal caso sembra verosimile ricondurre la statua alla rappresentazione di Traiano, del successore Adriano, o di un altro membro della famiglia imperiale.
Il confronto con le statue colossali in porfido di Daci, oggi nel giardino di Boboli a Firenze, ma di sicura provenienza romana, porterebbero a protendere per l’ età traianea.
Una provenienza della statua dal Foro di Traiano, sebbene possible, non è verificabile. Già attestata ai piedi della scalinata della chiesa dell’Araceli, la statua venne trasferita nell’atrio del Palazzo Nuovo nel 1818.