Inv. Scu 1088
L’eroe, con il corpo caratterizzato da un vivace dinamismo, è rappresentato nell’atto di compiere grandi passi in avanti, con la gamba sinistra avanzata. Il braccio sinistro, dal quale probabilmente doveva pendere la pelle di leone (leonte’), era steso ad afferrare il suo nemico o un cavallo. Con la mano destra, invece, ora perduta, si prepara a colpire.
Forse si tratta del rapimento, da parte di Eracle, di Ippolita, regina delle Amazzoni, afferrata per i capelli nello sforzo di trascinarla via dal suo cavallo. E’ stato interpretato anche come l’eroe che prende per le corna il toro di Maratona.
Il viso ha rughe a croce sulla fronte, occhi piccoli e profondi e i capelli sono realizzati a brevi ciuffi ben curati ed ordinati che si differenziano in modo marcato dai capelli mossi della scultura pergamena. Le gambe lunghe, il corpo scarno e il ben armonizzato sistema muscolare sono caratteristiche che riportano allo stile di Lisippo
L’opera,copia da un originale della fine del IV secolo a.C. Corpo ricomposto da un gran numero di frammenti, proviene da Villa Caserta sull’ Esquilino.